The scale across the City – New visions of Venice
“Su e zo per i Ponti”
Venezia allo sguardo di artisti Taiwanesi.
Seconda parte di una mostra di pittura dedicata alla nuova arte dell’isola di Formosa, nota come Taiwan oggi, sorta di paradiso e ideale hub per artisti.
La mostra verrà presentata al pubblico venerdì 9 settembre alle ore 18.00
Sarà introdotta da un intermezzo musicale eseguito dalla Jugend KammerorchesterJUKO diretta da Alexander Adiarte con musiche di Vivaldi, Grieg, Offenbach.
Si prega di confermare la presenza allo 041 241 04 91/3319052529.
Il cammino dell’Arte a Taiwan.
I tagliapietre della cultura Changbin iniziarono a fare arte a Taiwan almeno 30.000 anni fa.
Circa 5.000 anni fa cominciarono ad apparire opere di giada e terracotta.
L'arte è stata istituzionalizzata per la prima volta a Taiwan durante il periodo coloniale giapponese con l'istituzione di scuole pubbliche dedicate alle belle arti.
I Giapponesi introdussero dipinti ad olio e acquarello, influenzando decisamente gli artisti taiwanesi.
Quando i nazionalisti fuggirono a Taiwan nel 1949 , portarono con sé molti degli artisti più prestigiosi della Cina e gran parte dell'ex collezione d'arte dell'Impero Qing.
Ma furono gli Stati Uniti ad introdurre la cultura pop americana e idee artistiche come l’espressionismo astratto. Scuole come la May Art Association, un gruppo artistico rivoluzionario, e l'Eastern Art Association, un gruppo d'avanguardia , fiorirono in questo periodo.
Il gruppo Ton-Fan, fondato a Taipei nel 1956 da otto artisti, vi ha portato l'astrazione.
La democratizzazione, alla fine degli anni '80, e l'abolizione della legge marziale hanno concesso agli artisti taiwanesi, per la prima volta nella storia, la libertà di espressione e permesso loro di accedere a film, letteratura, filosofia e a quella cultura dall'estero, che era stata loro negata o censurata.
Nel XXI secolo la comunità artistica di Taiwan ha abbracciato nuove tecnologie e nuovi mezzi. Il governo taiwanese ha iniziato a sostenere ed evidenziare l'arte aborigena.
Gli artisti, nella moderna Taiwan, godono di un grado di libertà negato in altri paesi asiatici.
Ciò ha reso Taiwan un paradiso e un hub per artisti nazionali e internazionali.
"Alla ricerca dell’armonia"
armonioso incontro di due mondi nella cifra dell’Arte
Helena Björnberg
e
Angelica Dainese
Sala della Pace
24 settembre – 24 ottobre 2022
Vernice della mostra, sabato 24 settembre, ore 18.00
Nell’occasione sarà eseguito un intermezzo musicale con Maria Salvatori al violoncello e Rosamaria Macaluso al pianoforte.
Verranno eseguite musiche di Brahms e Strauss.
Si prega di confermare la presenza allo 041 241 04 91/331 905 25 29
Helena Björnberg
In una foresta di simboli ammiriamo l’ interessante mostra di Helena Björnberg.
Una scultrice relativamente nuova a Palazzo Albrizzi-Capello, divenuto punto di arrivo obbligato delle sue opere, già emergenti in diverse mostre, nonché tra i bronzi esposti alla Triennale d’Arte di Venezia.
Helena Björnberg è arrivata a Venezia partendo dalla Svezia, dopo una carriera notevole ed eterogenea come artista e scenografa di teatro, oltre che come designer dell'illuminazione di spazi pubblici.
Più volte premiata in competizioni internazionali, si è dedicata a lungo al design, decidendo alla fine di votarsi esclusivamente alle due passioni primarie della sua vita:l'Arte e la vela.
Helena presenta una serie di sculture di bronzo avvincenti, che sprigionano una straordinaria energia.
L’artista mette in luce, nelle sue creazioni, uno stretto legame con il mondo classico, ripercorso già nella scelta di figure rievocanti il mito greco: Fenix, Venus, Nike.
“Nike “ è il nome della divinità greca, nostra guida: “Nike” è il nome della nostra barca a vela, che spinta da venti favorevoli e con l’ausilio delle stelle, ci conduce sui mari.
In questo pensiero sta racchiuso il senso della vita di un’artista alla ricerca dell’armonia nell’Arte e nella natura.
Angelica Dainese
Il mondo classicheggiante di Angelica Dainese.
Il trionfo della bellezza e dell’armonia è il topos intorno al quale si dipana l’opera di Angelica Dainese, in cui le immagini prendono forma in un gioco di luci e di ombre, calate in un’atmosfera romantica di grande pathos.
Ricollegandosi istintivamente all’immaginario dei grandi interpreti del mondo classico che l’hanno preceduta, a partire dal Classicismo seicentesco di un Guido Reni con la sua Dafne, dal Neoclassicismo di Ingres, vedi Edipo e la Sfinge del 1808, per giungere alla Danae di Gustav Klimt, - rappresentante della Secessione Viennese - l’artista firma i suoi quadri come fotografa-pittrice, e nel doppio ruolo che si fonde e si amalgama in lei in forza di una tecnica rigorosa, riscopre un mondo permeato di classicità e reinventa il mito.
Dunque “Angyrock" - pseudonimo sotto il quale si presenta nell’indirizzo elettronico - è una voce della Fine Art: fotografa e pittrice, titoli che vorremmo integrare riconoscendole i requisiti di scenografa, per il suo intervento creativo e fantasioso nella realizzazione dei set, allestiti con cura altamente professionale prima di ogni scatto.
Il risultato è ampiamente recepito dagli esperti e dal più vasto pubblico.
Un esito oltremodo positivo e dirompente che l’ha portata al top delle classifiche in concorsi internazionali.
Per farne un esempio, prendiamo in esame le otto opere fotografiche creative pittoriche, che verranno esposte dal 24 settembre al 24 ottobre 2022 nella prestigiosa Sala della Pace, affrescata dal Guarana, a Palazzo Albrizzi-Capello:
Arrogante superficialità - ”Primo Premio assoluto IncoArt 2021"- Salerno (IT)
Er cravattaro/Sudore e sangue - Opera selezionata per il Premio “Città di Berlino" - (Germania)
Rinascita - Opera in concorso per “La Palma d’Oro di Montecarlo”- (Principato di Monaco)
Purezza contaminata - Opera vincitrice del "Trofeo Artista dell’Anno 2022” - Cesenatico (IT)
Il dolore di Eros - Opera in gara per il Trofeo Artista Dell’Anno 2022 - Cesenatico (IT)
Speranza - Opera in concorso per “La Palma d’Oro di Montecarlo”- (Principato di Monaco)
Compassione - Ovvero gestire il dolore altrui attraverso l’ascolto
Il sospiro di Venere - Introspezione psicologica dello sguardo
Info:
Associazione Culturale Italo-Tedesca Venezia (ACIT)
Palazzo Albrizzi-Capello
Cannaregio 4118, F.ta Sant’Andrea
30121 VENEZIA
Tel. 0039 - 041 5225475/331 9052529
e-mail. palazzoalbrizzi@gmail.com - www.acitvenezia.eu